Passa ai contenuti principali

IL DOLLARO SCENDE . PERCHÉ ?

Teoricamente, sembrerebbe un'anomalia. Molti elementi farebbero pensare ad una crescita del dollaro rispetto all'Euro e, invece, ci troviamo di fronte ad un calo importante della valuta americana.


Vediamo cosa dovrebbe far salir il dollaro:

  • Il rialzo dei tassi. Il costo del denaro negli Usa è aumentato. L'aumento è iniziato nel 2017 ad opera della FED, la banca centrale americana, in funzione dei buoni dati dell'economia e dell'occupazione. Gli aumenti continueranno nel 2018, il prossimo sarà a marzo, e dovrebbero 3 gli interventi della FED o, come sostenuto recentemente da Goldman Sachs, 4. GS prevede anche che si arrivi ad un tasso del 3,5% entro 6 mesi. Da considerqare che il redimento del decennale usa è salito al 2,84% contro lo o,74 del Bund tedesco. I tassi più elevati dovrebbero spostare capitali verso il dollaro perchè più redditizio rispetto all'Euro
  • La fine del QE e il drenaggio di moneta. Gli Usa hanno terminato il QE e vorrebbero drenare il denaro che è stato immesso nel corso degli ultimi anni. L'Europa, invece, continuerà fino a settembre. Meno immissione di moneta, significa meno denaro in circolazione e aumento del valore unitario. Quindi il dollaro dovrebbe crescere rispetto all'Euro
  • Inflazione in crescita. L'Inflazione è bassa in Europa e fatica a crescere, mentre negli Usa, pur con ritmi pigri, è in crescita. Un segnale importante è stato dato ultimamente dall'aumento dei salari. L'aumento dei salari porta un rialzo dell'inflazione.
  • Economia in salute e piena occupazione. Gli Usa continuano a crescere con buoni ritmi; e hanno quasi la piena occupazione (la piena occupazione si considera tale quando si ha qualche punto percentuale di disoccupazione che è considerata fisiologica). Questo significa una buona situazione e rischio surriscaldamento dell'economia ed eccesso di indebitamento che va frenato; con l'aumento dei tassi rendendo così più costoso indebitarsi. 
Quindi, il dollaro dovrebbe aumentare, nella realtà cosa avviene ? Il dollaro scende.

Sembra strano, ma come sempre, le aspettative hanno una grande rilevanza; e il fatto che i mercati anticipino quanto accadrà in futuro si traduce in comportamenti apparantemente strani.

I mercati, alla fine dell'estate scorsa, sono stati sorpresi dalla crescita europea. La media del 2017 europea è circa del 2,7%, Italia a parte (ultima dietro anche la Grecia, ma vediamo che c'è chi si esalta per l'1,4% italiano. Sarà per le elezioni....). Questo ha creato aspettative migliori rispetto al passato e sulla capacità di far meglio del mercato. Inoltre, in molti paesi europei la disoccupazione è bassa. I mercati sono convinti che , al di là, delle parole di facciata di Draghi, alla fine, la BCE sarà costretta ad aumentare i tassi di interesse.

In pratica si resta ancorati all'euro perchè l'ottimismo regna sovrano. Un ottimismo che, come sottolineato da molti nalisti, sta privilegiando gli elementi positivi rispetto a quelli negativi. Sulla base di questa situazione molti ritengono che ci sia sull'Europa ua positività eccessiva. E, nel contempo, un'idea di possibile rallentamento della crescita negli Usa.

Ubs ha fatto una previsione di crescita del dollaro durante l'anno 2018 fino ad un valore di 1,30 sull'euro, con un minimo di 1,19.

Nonostante alcuni elementi reali facciano pensare ad una discesa della moneta europea a favore della moneta Usa, le aspettative fanno sì che succeda il contrario.

Intanto, abbiamo un range tra 1,19 e 1,25; vedremo se romperà al rialzo o al ribasso.





Commenti

Post popolari in questo blog

Obbligazioni in valuta

Le obbligazioni in euro non rendono nulla, anzi i titoli tedeschi, olandesi e le emissioni della Bei hanno rendimenti negativi; anche a 5 anni. Questa è l’amara realtà e l’assurdità di chi insensatamente tiene i tassi a zero e continua a stampare moneta. Ecco allora che per ottenere rendimenti interessanti si deve correre qualche rischio e ci si deve rivolgere ad altre tipologie di investimento nel campo delle obbligazioni. In questo momento con l’euro sui massimi dell’anno e in corrispondenza di forti resistenze scegliere un’obbligazione in valuta può essere una diversificazione interessante e di soddisfazione. Le valute più interessanti sono la lira turca, il rand sudafricano, i real brasiliano e il pesos messicano. In questo momento si trovano su livelli bassi e, quindi si acquistano obbligazioni ad un cambio decisamente favorevole e con prospettive interessanti. E’ sempre da ricordare che se si assume il rischio cambio non si deve avere il rischio emittente. E’...

SENZA LIQUIDITÀ MERCATI IN RIBASSO

Si parla molto dei dazi (che esistono da sempre) e dei rapporti Cina-Usa che, certamente, potranno avere ripercussioni in futuro per giustificare il calo delle borse nel 2018; discesa che potrebbe continuare anche nel 2019.  Allo stesso modo si incolpa Trump e le sue politiche per trovare la causa del rallentamento economico mondiale in atto, ma la realtà è un'altra e consiste nella carenza di liquidità sui mercati. Per anni il mercato è stato drogato dall'immissione di liquidità da parte delle banche centrali mondiali creando squilibri finanziari e contribuendo a portare il debito mondiale al 330% del PIL mondiale senza, per di più, ottenere i risultati prefissi. L'impossibilità di continuare con tale nefasta strategia ha portato il sistema ad avere una crisi di liquidità con le conseguenze che si stanno vedendo: l'economia rallenta e gli indici hanno perso tra il 15% e il 20%.  Le trimestrali delle aziende iniziano a mostrare numeri deludenti e, s...

DOVE INVESTIRE NEI PROSSIMI ANNI

Ho appena letto un articolo nel quale uno dei guru di Wall Street ipotizzava tassi al 6% in Usa e boom delle materie prime . In pratica sosteneva che storicamente vi è sempre stata un'alternanza tra azioni e materie prime. Crescita dell'azionario e calo delle materie prime e viceversa. E si riferiva, ad esempio, alle ultime bolle e alle successive crisi. Dalle dot.com in poi. Provando a verificare i vari grafici tale teoria è vera per alcune materie prime ma non per tutte. Ma è uno spunto importante per trarre alcune considerazioni  che ci possono aiutare a muoverci sul mercato. Siamo molto vicini a un cambiamento del trend in essere . Se guardiamo l'ultimo mese in Europa il numero di titoli (dei maggiori indici) che ha avuto performance negative è circa il 60% rispetto al 40% di titoli con performance positive Dopo crescite così elevate nel momento del cambiamento mentre il sistema tende a far entrare i risparmiatori nelle tipologie di titoli che hanno performato m...