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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

MENTRE LE BORSE SCENDONO C'È CHI FA + 30% DA INIZIO ANNO

Più volte da questo blog ci si è soffermati sui massimi di gennaio e sulla successiva discesa delle borse. Per alcuni storno, per altri cambio di trend e per altri, comunque, massimi di inizio anno che non si rivedranno. Per i più positivi sarà un anno oscillante, ma senza performance interessanti. Ma non è necessario restare fermi in balia di ciò che accadrà sui mercati tradizionali. Come sempre le performance carenti sugli indici si possono trovare su altri mercati e su investimenti alternativi. L'esempio è il cacao sul quale si può investire con fondi specifici (etfs cacao) che ha ottenuto una performance del +30% da inizio anno.  Oppure, vista la discesa degli indici anche i fondi che scommettono sul ribasso anzichè sul rialzo nel 2018 stanno performando bene con una media del + 6%, ma con punte del 13% sull'indice Dax tedesco e del 15% sull'indice dell'India. Se il cacao è stato il più eclatante non sono da trascurare le performance del grano e del frument

NEGLI ULTIMI DIECI ANNI SELL IN MAY AND GO AWAY HA FUNZIONATO

Sell in may and go away è un vecchio detto che riguarda gli investimenti finanziari e le borse in generale. Il significato è abbastanza chiaro: vendi a maggio, tieniti liquido per i mesi estivi e ricompra a novembre. Al di là, degli elementi di macroeconomia certamente importanti, la psicologia ha un'incidenza notevole nei comportamenti umani (esiste una branchia della finanza detta comportamentale), e gli elementi abitudinari e sostenuti da alcuni valori tecnici portano ad avere un comportamento che si ripete negli anni; ovviamente con alcune eccezioni. Il grafico mensile dell'indice Dax30 testimonia la situazione sopra descritta. Infatti, se andiamo ad analizzare gli ultimi 10 anni (2007-2017) possiamo verificare che tale regola è stata rispettata nella maggior parte delle borse mondiali. In tutti gli anni di tale decennio da maggio a settembre si sono avuti dei ribassi o una fase laterale tendente al ribasso, ma non ci sono stati guadagni. É curioso che nonostante i cam

PER MORGAN STANLEY LA FESTA É FINITA

La view di Morgan Stanley sui mercati è cambiata ed è decisamente esplicita. Nel loro report e nella nota lo strategist Mike Wilson dichiara che sarà ben difficile che si possano ritoccare i massimi visti a gennaio. Morgan Stanley sostiene che la crescita della volatilità, nove anni di crescita continua e la caduta della propensione al rischio dopo il crollo dei primi di febbraio hanno cambiato decisamente il sentiment e posto il livello del rischio su una soglia più bassa. Un altro motivo è che la spropositata crescita delle borse europee e americana è stata fatta con l'iniezone di denaro in eccesso senza tener conto dei fondamentali. In pratica, un brusco ritorno alla realtà. Il grafico dimostra la caduta da fine gennaio dell'indice tedesco DAX30. Ormai, molte delle società che si occupano di gestire i patrimoni e che, di fatto, influenzano il mercato stanno registrando una visione sui mercati che sembrerebbe determinare la fine della fase rialzista e l'inizio di

BLACKROCK: ALLARME SUI BTP

Blackrock è la più grande società di gestione al mondo. Il patrimonio gestito è pari a circa 6.000 miliardi di dollari. Quindi, hanno una notevole influenza sui mercati. Nei giorni scorsi è stata rilasciata a Bloomberg un'intervista del chief investment officer della società ScottThiel. In questa intervista Thiel sostiene che l'esito del voto del 4 marzo sia stato il peggiore che ci si potesse attendere. Le forze antieuropee hanno vinto e l'impasse politico in essere, impossibilitato ad effettuare riforme importanti, unito alla fine del quantitative easing che rappresentava il paravento della BCE nei confronti del debito italiano affinchè potesse mantenersi su questi livelli, provocherà un ribasso dei BTP italiani. Dopo il 4 marzo i titoli italiani hanno performato in modo peggiore rispetto ai Bund tedeschi e ai titoli spagnoli, ma il mercato non ha ancora scontato l'evento elezioni e la fine del QE. Ma questo accadrà prossimamente e per questo ha dichiarato di

BCE: FINISCE IL QE E AUMENTA I TASSI

I mercati lo pensavano da tempo e stavano già scontando quanto emerge dalle ultime indiscrezioni. Dai rumors sembra che la BCE abbia deciso di chiudere definitivamete il QE a settembre senza che vi sia spazio per un'ulteriore proroga come più volte fatto trasparire; o per lo meno sembrava che ci potesse essere ancora la possibilità che settembre non fosse l'atto conclusivo della stampa di moneta. Invece, a quanto pare, così sarà. E tale decisione avviene in contemporanea ad un cambio di direzione nella politica monetaria della Banca centrale europea che consisterebbe nell'aumentare i tassi. L'inizio di questa nuova fase si avrebbe a partire dai primi mesi del 2019. Si ritiene che il 2018 sarà l'anno che porterà le condizioni affinchè vi possa essere una nuova era nell'azione della BCE. Quindi, ci si aspetta un'inflazione intorno al 2%, una crescita sostenuta e una disoccupazione ai minimi. Ci si aspetta, ma non è detto che tale situazione sia raggi

DATI POCO POSITIVI IN EUROPA. INFERIORI ALLE ASPETTATIVE

Nonostante la continua fiducia sull'economia europea espressa da tutti i rappresentanti politici e dallo stesso Draghi i numeri che dovrebbero confermare questo ottimismo non sono propiamente edificanti. Nelle ultime due settimane si sono avuti gli indici (molto importanti per i mercati) relativi alla fiducia dei direttori acquisti. Purtroppo, questi dati, se pur ancora positivi, sono stati inferiori alle attese del mercato in tutta Europa. Il significato di questo indice è notevole perchè indica che per il futuro, in base agli acquisti che le aziende faranno, l'economia potrebbe avere un'andatura differente da come si pensava. In effetti, vi erano state già previsioni che attestavano un 2018 in crescita, ma con percentuali inferiori a quanto avvenuto nel 2017. Se tali indicazioni verranno mantenute potrebbe esserci un rallentamento superiore rispetto a quanto viene raccontato da media e politica. Non solo, oggi l'Istat ha comunicato che i saldi di gennaio son

PER RETI E BANCHE LE BORSE POSSONO SOLO CRESCERE. TANTO PAGANO I RISPARMIATORI

Ci avete mai pensato ? Se chiedete alle vostre banche e alle reti di distribuzione riguardo al movimento dei mercati nessuno vi dice mai che i mercati scenderanno. La risposta standard solitamente è: non preoccuparti è solo uno storno ma poi si riprende......non siamo ancora in una fase critica....i mercati sono ancora in crescita, anzi questo storno è un'opportunità d'acquisto. E' la storia. E' sempre successo; è accaduto nella crisi del 2000 e in quella del 2008.......ma anche prima e sarà ancora così in futuro (a breve). In questo periodo durante il quale mi accingo a consigliare di cambiare i portafogli in essere, incontrando vari istituti di credito mi diverto a fare una domanda alle persone addette agli investimenti: ma se il trend si inverte e punta al ribasso, avete prodotti in grado di seguire le borse nella fase discendente al fine di salvaguardare il cliente ? La risposta è sempre no, non ne abbiamo. Cioè, hanno solo prodotti long. In banca il mercato pu

TUTTO COME PREVISTO: MERCATI A PICCO E OPPORTUNITÀ IN CRESCITA

É ADESSO IL MOMENTO DI CAMBIARE, DOPO SARÀ TROPPO TARDI Il mese scorso avevamo indicato in tempi non sospetti che i mercati avrebbero invertito la rotta. Il trend rialziasta si avviava alla fine della sua lunga corsa. Inoltre, avevamo consigliato di uscire dall'azionario e dall' obbligazionario. Ridurre o vendere tutto. Avevamo anche indicato le opportunità e le possibilità che altri prodotti e altri settori avrebbero offerto al risparmiatore. Tutto questo sta avvenendo e nuove opportunità si stanno avvistando all'orizzonte. Per la maggior parte delle persone sarà una situazione negativa. Le banche tratterranno sui loro prodotti i risparmiatori senza consentirgli di evitare i ribassi che già si sono evidenziati. I nostri clienti sono, oramai, usciti dalle posizioni azionarie per tempo e in parte, sono stati indirizzati sulle opportunità che si sono generate e che hanno iniziato a performare; e proprio mentre perdevano le borse hanno iniziato a

UN REGALO PER LE ELEZIONI: DISOCCUPAZIONE ITALIA SALE ALL'11,1%

Perfetto, va tutto bene !!! Il PIL all'1,5 anche se forse, non tutti se ne sono accort. Ed era da tempo che non accadeva. Certo, confrontato con la media europea...... Ma la festa per il dato del Pil 2017 viene immediatamente bloccata sempre in mattinata quando appare il dato sulla disoccupazione in Italia. Un bel 11,1%  in aumento dal 10,9% precedente e, soprattutto, superiore alle aspettative del mercato che sull'onda delle comunicazioni positive del nostro governo aveva previsto una riduzione al 10,8%. E' da considerare che anche l'Europa non migliora: questa estate la media nel continente era del 7,6% e a gennaio 2018 si trovava ad un 8,6% . In effetti, in Europa, aumenta la differenza tra nord e sud, visto che nel nord Europa hanno ancora tassi di disoccupazione decisamente bassi. Un pò come tra nord e sud nel nostro paese. Ma non basta, perchè anche un altro importante dato ha deluso i mercati: l'indice dei direttori d'acquisto del settore manifat