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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

I PIR ALLE PMI ? NON É ANDATA PROPRIO COSÌ

Il lancio dei PIR (piani individuali di risparmio) è stato fatto in pompa magna. Il sistema ha pianificato, ordinato e come al solito gli italiani hanno subito il fascino della comunicazione creata ad hoc e si sono lanciati all'acquisto di questi fondi. Si andava a sostenere il nostro sistema delle PMI. La raccolta per le banche è stata un successo; gli istituti finanziari sono riusciti ad incanale importi che , altrimenti, non sarebbero potuti essere gestiti con gli stessi strumenti. Ma nei fatti dove sono andati i soldi raccolti ? Sono andati alle nostre PMI non quotate ? A quanto pare no. 19 miliardi è stata la gestione dei PIR e solo 4 miliardi sono andati alle PMI e meno di 150 milioni alle aziende quotate all'AIM. Per di più il denaro è andato su azioni già quotate e questo significa che non sono stati utilizzati come avrebbero, invece, dovuto essere impegnati in aziende sotto forma di Venture Capital, Private Equity. Insomma, un'altra storia tipicamente ita

SPREAD BTP-BUND: QUANDO LA SMETTEREMO

Lo spread tra btp e bund rappresenta la differenza di rendimento tra un paese e un altro. Rappresenta la differenza di credibilità e di rischiosità tra due paesi. Lo spread in questione quantifica la differenza tra Italia e Germania. E forse, anzichè, fare sempre le vittime dovremmo sfatare certe credenze. Perchè le parole sono tante, ma i numeri contano più di ogni altra cosa. Allora, se guardiamo ai numeri possiamo notare che, ad esempio, la crescita dei tedeschi è quasi il doppio di quella italiana. Oppure, che la disoccupazion e in Germania è intorno al 4% e da noi oscilla intorno al 10,5%. O ancora che il debito pubblic o tedesco si agira intorno all'80% e il nostro è al 132%. Ricordiamo anche che l'avanzo italiano non è sufficiente a coprire gli 80 miliardi di interessi sul debito. Potremmo continuare. Ma sembra abbastanza evidente che non siamo vittime, che non ce l'hanno tutti con noi e che ci sono degli elementi evidenti che fanno sì che il nostro spr

I DATI CHE PREOCCUPANO

Questi sono i numeri europei che fanno paura. Draghi ebbe a dire ad aprile che il rallentamento dell'economia europea sarebbe stato di breve periodo e che in estate avremmo assistito ad una ripresa . In effetti, i dati raccontano un'altra storia. L'economia europea continua a rallentare, i numeri sono continuamente negativi, il sentimento di fiducia in discesa e per l'Italia ci sono analisti che cominciano a prevedere un ultimo trimestre del 2018 a crescita zero. Ecco perchè prevedere che le borse europee possano guadagnare è un azzardo ed è, al momento,  un'idea priva di fondamenti macroeconomici. E il peggio, probabilmente, deve ancora avvenire, soprattutto, per il nostro paese considerando che siamo si dovrà fare una finanziaria che richiede molte risorse e che, con la fine del QE della BCE, non ci si potrà indebitare ulteriormente. La crescita, per di più, rallenta anche nei paesi emergenti. In pratica, l'imbuto si sta restringendo e i nodi stan

PAESI EMERGENTI AL BIVIO

I mercati emergenti sono stati fortemente penalizzati nel 2018. E' vero che tutte le borse dopo i massimi di inizio anno stanno perdendo (tranne lo S&P ma non penso ancora per molto), ma certamente la forza del dollaro e quanto approntato da Trump è stato decisivo per creare un effetto domino con la fuga dai paesi emergenti. Ma non siamo nel 1998 e l'Argentina non è rappresentativa; oggi, tirare troppo la corda potrebbe far sì che i paesi emergenti possano trainare tutto il globo in una situazione di criticità che avvicinano una possibile recessione. Tassi in aumento, dollaro forte e bilancia commerciale di molti paesi in deficit sono alla base della situazione attuale, ma il carico pesante è stato messo da Trump raddoppiando i dazi sulla Turchia provocando timori sugli emergenti e sui paesi deboli come l'Italia. É chiaro che Trump sta influenzando molto gli eventi effettuando delle scelte precise: caos con la Turchia che è un centro vitale e importante per l&#

CIR: IL PROGETTO PER RIFILARE AI RISPARMIATORI IL DEBITO PUBBLICO E LIBERARE LE BANCHE

AIUTO!!!! La BCE non comprerà il debito e quindi ci si deve inventare qualcosa. Ma partiamo dalla situazione: Da anni gli stranieri non acquistano BTP ed è rimasta solo la BCE ad acquistarli BCE che essendo l'unico acquirente estero è stato disposto ad acquistarli ad un tasso non comprensivo del rischio Italia In Italia sembra che siano solo 100 miliardi in nelle mani dirette dei risparmiatori; il resto è in pancia alle banche   Gli stranieri non li comprano, le banche devono liberarsene e ridurre la loro esposizione al debito nefando italiano e quindi ? Cosa fare ? Semplice, inventiamoci i CIR acronimo di conti individuali di risparmio. E' il fratello dei PIR. Ma come dovrebbero funzionare ? A questo sembra stia pensando il governo. In pratica, si offrirebbe al risparmiatore (che abbiamo visto con i pir e altri prodotti si beve tutto ciò che gli propongono) questo tipo di investimento, i CIR, che consisterebbero nel dare mandato a banche o sim di acquistar