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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

ASSALTO ALLE BANCHE SVIZZERE

Come si diceva la paura fa 100. Si sapeva che il flusso verso l'estero di denaro ufficiale da parte degli italiani, con conseguente cambio di valuta era continuo e presentava valori importanti. A parte luoghi come Singapore e altro più vicino a noi parliamo di Svizzera e Inghilterra. Il Canton Ticino (per di più parlano italiano) continua ad essere il paese rifugio per i propri averi. La garanzia che in caso di crisi rappresenti il posto migliore affinché i propri soldi mantengano il loro potere d'acquisto e, soprattutto, non vengano sottratti dallo stato italiano si fa largo nell'immaginario della gente. É la banca dei regolamenti internazionali che offre il dato degli ultimi mesi e delle dimensioni del fenomeno: 11 miliardi di euro portati in Svizzera da quando si ha il nuovo governo italiano. E gli svizzeri e le loro banche gongolano. Dopo aver fatto un patto con l'Europa vedono non rispettati gli accordi. La libertà di poter operare liberamente a livello

CONFERME DAI DATI ECONOMICI

Ancora conferme dai dati economici di stamattina. Conferme di un rallentamento generale dell'economia. Si inizia con il Giappone che ha registrato un deciso calo del proprio PIL; ben al di là delle aspettative. Abbiamo un -0,6% su base mensile che su base annua diventa un -2,5%. Un calo dei consumi, che rappresentano oltre il 60% del PIL giapponese, ha contribuito insieme ad una decisa riduzione degli investimenti aziendali. A dimostrazione che il sistema giapponese non regge e non ha futuro. Poi, abbiamo avuto i dati europei. La solita bilancia commerciale tedesca positiva, ma al contempo produzione industriale italiana a +1% in calo rispetto al precedente 1,4% e un calo, invece, della produzione inglese che mantiene un comunque un PIL in crescita su base annua dell' 1,5%. Difficile vedere all'orizzonte una crescita a breve, anzi è probabile che si possa peggiorare.