Passa ai contenuti principali

I GESTORI SCOMMETTONO AL RIBASSO SULL'ITALIA

Uno dei maggiori hedge fund al mondo "Bridgewater" è il simbolo dello short riferito all'Italia. Ha iniziato alla fine del 2017 con 1 miliardo di dollari di scommessa al ribasso e ora ha triplicato il suo investimento portndo lo short fino all'importo di 3 miliardi di dollari.


E' evidente che la posizione decisa implica che, secondo loro, la previsione di ribasso abbia molte probabilità di verificarsi.

A confermare questa ipotesi non c'è solo l'Hedge Fund Bridgewater, ma vi sono anche molte altre società che hanno deciso di investire al ribasso sul nostro paese. Soprattutto sul nostro sistema bancario; dall'inizio del nuovo anno le posizioni ribassiste sui maggiori istituti italiani sono aumentate. Problemi di capitalizzazione per alcune e problemi per le nuove regole che imporrà la Bce e l'Europa stessa dopo le elezioni ormai vicine.

Non vi è solo l'instabilità politica che potrebbe derivare da un voto che non darà una maggioranza , ma vi è anche una situazione generale di difficoltà. La soluzione delle sofferenze bancarie come prospettata a livello europeo penalizzerà il sistema bancario e l'economia. Costringerà le banche ad un'ulteriore stretta nei confronti delle aziende e del credito con il rischio di frenare la ripresa economica. Lo stesso Padoan ha dichiarato che non è da escludere una manovra correttiva dopo le elezioni. Ma possiamo aggiungere che è praticamente certa e che si sa da questo autunno che si dovrà fare. Ci è stato lasciato il tempo di votare per non influenzare l'esito delle elezioni dando sfogo a ciò che chiamano "populismo".

Quindi, molti fondI puntano al ribasso del nostro mercato FTSEMIB ed è difficile pensare che l'Europa possa rimanere indenne e offrire performance positive senza essere trascinata in una situazione negativa.

Inoltre, dagli Usa venerdì sono arrivati segnali forti come non accadeva dal 2008 (-2,54%). E gli stessi future anche stamattina sono al ribasso.

Forse sta iniziando la festa; festa che non è per tutti, anzi, molti saranno vittime predestinate di questa festa.





Commenti

Post popolari in questo blog

INVERSIONE DELLA CURVA UGUALE A RECESSIONE ?

Da venerdì scorso vi è stata un'inversione della curva dei rendimenti; il rendimento dei bond a dieci anni si è ridotto a 2,53% contro il quasi 2,70% di fine 2018 e lo spread tra rendimento a 3 mesi e 10 anni si ridotto al lumicino. Quando si verifica questa situazione ci siamo trovati spesso all'inizio di una recessione. E' successo molte volte anche se abbiamo avuto in passato, come al solito, l'eccezione che conferma la regola. Partiamo da un principio basilare: Quando una banca o uno stato deve fallire nessuna istituzione o esponente dell'establishment lo dirà fino a fallimento avvenuto; anzi lo negheranno fino all'ultimo. La stessa cosa è assolutamente verificabile nella storia avviene per quanto riguarda le recessioni. Sono sempre negate fino a recessione conclamate Questo per dire che non ci si devono prendere come oro colato le affermazioni di chi vuole sempre e comunque tranquillizzare. La Yellen (ex presidente della Fed) ha dichiarato c

EUROPA: CRESCITA NON CREDIBILE. ECCO PERCHE'

Aggiungi didascalia Ieri ci sono stati dati che i telegiornale hanno subito portato a conoscenza in modo entusiasta. La recessione è già finita e si torna a crescere. Il governo si prende i meriti di una manovra non ancora iniziata. In effetti l'Europa ha dimostrato una crescita superiore alle aspettative (+0,4%) nel primo trimestre e anche in Italia il PIL trimestrale è risultato pari ad un +0,2% contro attese di -0,1%. Ma i mercati non hanno brindato ai risultati e vediamo il perchè. I dati che hanno, relativamente sorpreso, non sono stati dati dalla domanda interna e, anzi, i consumi interni calano. Ieri in Francia -0,1% i consumi. Inoltre, la produzione, ad esempio, in Italia a marzo è -1% su febbraio e ad aprile è -0,5% su marzo. Questo porterà ad un calo del seconso semestre pari a -0,9%; e non è meglio in Europa. Ma dobbiamo considerare i numeri mondiali visto che siamo nella globalizzazione. I numeri ci dicono che di circa 80.000 miliardi di PIL mondiale circa 4

L'ITALIA VICINO AL BARATRO CHIEDE AIUTO.....A TUTTI

I nodi vengono sempre al pettine e alla fine la realtà affiora e si manifesta nella sua assoluta trasparenza. E' sempre solo una questione di tempo. Inutile ricordare che da tempo affermiamo la criticità del debito pubblico italiano, dell'economia in crescita fittizia perchè non sostenuta dalla domanda interna e della sotenibilità del debito consentita esclusivamente dagli acquisti di BTP (debito pubblico) da parte della BCE. Ma siamo alla resa dei conti, l'imbuto si stringe sempre più e gli eventi esiziali incombono: la BCE smetterà di acquisire titoli di stato italiani. La conseguenza è la difficoltà nel trovare acquirenti sul mercato di un fallimento (tecnico) conclamato ed, eventualmente, il prezzo al quale tali acquirenti sarebbero disposti a farsi carico del nostro debito . Una situazione disastrosa e insostenibile. Ecco , allora , che il nostro governo attraverso i suoi esponenti cerca di sollecitare soluzioni esterne. Borghi, così, come Giorgetti nell'