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Visualizzazione dei post da 2019

EUROPA: CRESCITA NON CREDIBILE. ECCO PERCHE'

Aggiungi didascalia Ieri ci sono stati dati che i telegiornale hanno subito portato a conoscenza in modo entusiasta. La recessione è già finita e si torna a crescere. Il governo si prende i meriti di una manovra non ancora iniziata. In effetti l'Europa ha dimostrato una crescita superiore alle aspettative (+0,4%) nel primo trimestre e anche in Italia il PIL trimestrale è risultato pari ad un +0,2% contro attese di -0,1%. Ma i mercati non hanno brindato ai risultati e vediamo il perchè. I dati che hanno, relativamente sorpreso, non sono stati dati dalla domanda interna e, anzi, i consumi interni calano. Ieri in Francia -0,1% i consumi. Inoltre, la produzione, ad esempio, in Italia a marzo è -1% su febbraio e ad aprile è -0,5% su marzo. Questo porterà ad un calo del seconso semestre pari a -0,9%; e non è meglio in Europa. Ma dobbiamo considerare i numeri mondiali visto che siamo nella globalizzazione. I numeri ci dicono che di circa 80.000 miliardi di PIL mondiale circa 4

LA BCE E I DUBBI SUL FUTURO

E' interessante quanto emerge dai componenti della BCE. Sembra che la Banca Centrale Europea non capisca quanto sta accadendo e non sappia che pesci pigliare. E' da ccirca un anno che la BCE, o meglio Draghi, per tranquillizzare tutti, racconta che il calo dell'economia è solo passeggero e che nei mesi successivi si vedrà la ripresa. Proprio tra marzo e aprile, nel 2018, Draghi si espresse con questo concetto. Oggi, nel 2019,  esprime lo stesso pensiero. Nel secondo semestre dell'anno il PIL crescerà. E' da un anno che fallisce le previsioni, ma prima poi, perseverando, i fatti gli daranno ragione. E' statistico. Ma nel frattempo, in casa BCE c'è chi la pensa in modo molto differente. E così, si scopre che una minoranza della Banca Centrale crede che non vi sarà la ripresa auspicata a breve da Draghi, anzi è convinta che ci siano degli elementi "permanenti" che incideranno sul PIL europeo in modo tutt'altro che positivo. Addirittura, qu

TUTTA COLPA DELL'EVASIONE: MALAFEDE O IGNORANZA

E' lo slogan utilizzato da qualunque politico. Da Berlusconi-Tremonti a Prodi-Visco per non parlare di Monti, Renzi, Gentiloni e che dire di Di Maio che vorrebbe il carcere. E' l'unica difesa, il baluardo a cui aggrapparsi per giustificare le nefandezze di chi governa e  qualsiasi indecenza di cui la politica è artefice; e che certifica la loro grettezza e la loro inettitudine. Ma, purtroppo, rappresenta anche la semplicità con la quale le persone si tranquillizzano trovando il capro espiatorio che consente di non approfondire i meccanismi economici e finanziari. D'altronde un'aforisma di Oscar Wilde è sempre attuale e veritiero: solo chi sembra stupido ha accesso alla camera dei comuni e solo chi è stupido vi ottiene successo. E allora vediamo le fake news a cui siamo sottoposti: Se non ci fosse l'evasione fiscale non avremmo il debito pubblico che abbiamo Se non ci fosse evasione fiscale non avremmo tasse così alte Se non ci fosse l

MERCATI, BANCHE CENTRALI E BITCOIN: LE NUOVE CORRELAZIONI

Da sempre si parla e si fa attenzione alle correlazioni e alle dinamiche che mettono in relazione, ad esempio, dollaro e oro, obbligazioni e azioni, alcune materie prime e azioni e altro ancora; ma i tempi cambiano e alcune di queste correlazioni vengono messe in discussione e altre, invece, possono nascere e sostituire le vecchie. Altre ancora resistono al tempo. É normale che la globalizzazione e i massicci interventi di banche centrali e stati abbiano portato a modificare alcuni rapporti esistenti tra le varie tipologie di investimento. In questi mesi, nonostante dati sempre più negativi ed economie in rallentamento, abbiamo assistito ad un recupero delle borse oltre le aspettative. I mercati hanno, evidentemente, fiducia in qualcosa che possa cambiare la situazione negativa attuale. I dati, al momento, non danno certo questa indicazione. Ma qualche indicazione, invece, la possiamo trovare nelle ormai solite manipolazioni che vengono attuate dai grandi poteri. Così, i tass

INVERSIONE DELLA CURVA UGUALE A RECESSIONE ?

Da venerdì scorso vi è stata un'inversione della curva dei rendimenti; il rendimento dei bond a dieci anni si è ridotto a 2,53% contro il quasi 2,70% di fine 2018 e lo spread tra rendimento a 3 mesi e 10 anni si ridotto al lumicino. Quando si verifica questa situazione ci siamo trovati spesso all'inizio di una recessione. E' successo molte volte anche se abbiamo avuto in passato, come al solito, l'eccezione che conferma la regola. Partiamo da un principio basilare: Quando una banca o uno stato deve fallire nessuna istituzione o esponente dell'establishment lo dirà fino a fallimento avvenuto; anzi lo negheranno fino all'ultimo. La stessa cosa è assolutamente verificabile nella storia avviene per quanto riguarda le recessioni. Sono sempre negate fino a recessione conclamate Questo per dire che non ci si devono prendere come oro colato le affermazioni di chi vuole sempre e comunque tranquillizzare. La Yellen (ex presidente della Fed) ha dichiarato c

PRODUZIONE INDUSTRIALE IN CALO ANCHE NEGLI EMERGENTI

La produzione industriale sta facendo vittime continue. Oramai, nella maggior parte del mondo vi è un calo generalizzato. Dopo i dati europei, sono arrivati i dati giapponesi che hanno visto un crollo degli ordini di macchinari (oltre il 5% in meno) e i dati cinesi, ancora in calo. La stessa cosa abbiamo visto in Turchia e sempre ieri il Brasile ha visto la propria produzione industriale calare dello 0,8%. Anche gli Usa iniziano a vacillare e vari analisti prevedono che la Fed ricominci ad abbassare i tassi. É veramente difficile comprendere su quali basi si poggi l'idea che a breve la ripresa economica riprenda il sopravvento. Forse gli operatori finanziari e gli investitori pensano che ulteriori cali a livello economico porteranno le banche centrali a stampare nuovamente moneta e gli stati ad aumentare ulteriormente la spesa pubblica applicando sempre più il concetto (oramai visibile a livello mondiale) della moderna teoria monetaria che rappresenta un'esasperazione

IL RALLENTAMENTO GLOBALE PASSA DALLA CINA

L'economia mondiale sta rallentando e una delle cause principali è la Cina. La situazione desta molte preoccupazioni perchè i dati sono inequivocabile nonostante le misure di intervento del governo. I dati che continuano ad essere pubblicati non danno segnali incoraggianti.  Ma guardiamo i dati comunicati stamattina: Esportazioni a febbraio -20% contro attese di un -4,8% e un gennaio con un +9,1% Importazioni a febbraio -5,2% contro una previsione di -1,4% Saldo bilancia commerciale +4,12 miliardi contro attese di 26,38 miliardi Non è un caso che la regina europea delle esportazioni (Germania) abbia avuto un calo degli ordini all'industria pari a -2,6% contro aspettative di un  +0,5% e un precedente che riportava un +0,9%. Inutile dire che l'Italia subirà questa situazione. Essendo il 2° paese europeo nel manifatturiero con un grande commercio di interscambio con la Germania ne risentirà negativamente; e evidentemente le ultime previsioni (ocse) che p