Ho appena letto un articolo nel quale uno dei guru di Wall Street ipotizzava tassi al 6% in Usa e boom delle materie prime. In pratica sosteneva che storicamente vi è sempre stata un'alternanza tra azioni e materie prime. Crescita dell'azionario e calo delle materie prime e viceversa. E si riferiva, ad esempio, alle ultime bolle e alle successive crisi. Dalle dot.com in poi.
Provando a verificare i vari grafici tale teoria è vera per alcune materie prime ma non per tutte. Ma è uno spunto importante per trarre alcune considerazioni che ci possono aiutare a muoverci sul mercato.
Provando a verificare i vari grafici tale teoria è vera per alcune materie prime ma non per tutte. Ma è uno spunto importante per trarre alcune considerazioni che ci possono aiutare a muoverci sul mercato.
- Siamo molto vicini a un cambiamento del trend in essere. Se guardiamo l'ultimo mese in Europa il numero di titoli (dei maggiori indici) che ha avuto performance negative è circa il 60% rispetto al 40% di titoli con performance positive
- Dopo crescite così elevate nel momento del cambiamento mentre il sistema tende a far entrare i risparmiatori nelle tipologie di titoli che hanno performato molto, i grandi investitori escono dai trend esausti e si spostano sugli asset che hanno maggiormente patito (anche oltre il dovuto) durante la crescita dell'azionario e che presentano margini di recupero importanti.
In quest'ottica non vi sono dubbi che molte materie prime abbiano subito perdite ingenti e si trovino a livelli di quotazioni più che interessanti. Anche perchè i grandi investitori quando decidono di uscire dagli asset nei quali si trovavano hanno sempre pronta l'alternativa che potrà iniziare un nuovo trend in grado di realizzare performance gratificanti. Quindi, attenzione, quando arriverà il cambio definitivo ci sarà un crollo forte e veloce. Meglio prepararsi. Ci sono sempre opportunità.
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