Come sempre sostenuto le nostre banche non sono sane e sono piene di scheletri nell'armadio. I
media e la comunicazione del "potere" si prodiga nel dichiarare che il peggio è passato, che oramai il sistema bancario ha ammortizzato i crediti deteriorati e che si può considerare risanato.Ma poi i nodi vengono al pettine. Ed improvvisamente, con una perdita in borsa del 14% e conseguente sospensione dalle contrattazioni, scoppia il caso CREVAL (credito valtellinese). I rumors sembrano trovare conferma. Il CDM si dovrebbe riunire per deliberare un aumento di capitale. C'è chi ipotizza 500 milioni di aumento, chi 600 milioni, ma tale importo coprirebbe solo una parte degli NPL (net performing loans - crediti deteriorati).
Sembra che la BCE abbia imposto alla banca accantonamenti per 1,3 miliardi per il 2018 e 2,6 miliardi per il 2019.
Quindi, esattamente come previsto, il tema dei crediti deteriorati e delle difficoltà del nostro sistema bancario.
Non è il primo caso, ma non sarà nemmeno l'ultimo. Il problema resta notevole e se passeranno le nuove regole che la BCE vorrebbe imporre e che stanno avendo il beneplacito dell'Europa ci aspetta un periodo sempre più difficile e con improvvise comunicazioni come quelle riferite a CREVAL.
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