Chiaramente l'Italia va benissimo e, visto le imminenti elezioni, andrà sempre meglio, così almeno diranno. Ma la realtà è ben altra e varie società di analisi hanno iniziato ad evidenziare le problematiche del bel paese.
L'aumento del valore dell'Euro è un problema perchè l'esportazione italiana, nonostante si creda a dati differenti dalla realtà, è per il 60% fatta da prodotti low cost e, quindi soggetti alla concorrenza del prezzo. E questo creerà un calo delle nostre vendite all'estero che costituiscono il traino del nostro PIL. Anche perchè queste vendite sono rivolte verso paesi emergenti con monete che si stanno svalutando rispetto all'Euro. Sinceramente, non credo che duri a lungo, ma nei prossimi sei mesi potremmo soffrire questa situazione.
Da gennaio il QE della BCE si dimezzerà: passerà da 60 miliardi a soli, si fa per dire, 30 miliardi. Le analisi ci dicono che che la BCE da gennaio acquisterà solo il 19% dei nostri titoli di stato. Soprattutto nei primi 3-4 mesi vi saranno consistenti nuove emissioni di titoli italiani in sostituzione di quelli in scadenza. La BCE non sarà in grado di garantire i quantitativi necessari e sarà ben difficile trovare chi possa sostituire la Banca Centrale nell'acquistare BTP italiani e assumersi rischi inadeguati. Per far sì che ciò avvenga il Tesoro potrebbe essere costretto ad alzare decisamente i tassi con aggravio del nostro debito pubblico e nella ricerca di nuove risorse per pagare i conseguenti interessi lievitati.
Le nuove regole sugli NPL per le banche. Dovrebbe essere risaputo che di 1000 miliardi di crediti deteriorati in Europa ben 400 milioni sono italiani. Il 16% del patrimonio delle nostre banche contro il 3% della media europea. Per questo la BCE sta imponendo da gennaio nuove regole affinchè questi crediti deteriorati non restino in pancia alle banche e affinchè le stesse banche trovino una soluzione. Soluzione imposta dalla BCE con il beneplacito della commissione europea. Le nove regole creerebbero nuovi problemi ai nostri istituti e una restrizione ulteriore nella concessione di crediti alle aziende. Oltre a nuovi rischi Bail In.
La legge di bilancio e gli ammanchi. La commissione europea ha già inviato una lettera di chiarimenti all'Italia. La risposta non è stata soddisfacente ( come al solito) e una nuova lettera dovrebbe arrivare a breve. A quanto pare c'è un ammanco di 3,5 miliardi che presupporrebbe una manovra aggiuntiva.
Inoltre, il PIL per il 2018 sarà inferiore a quanto ottenuto nel 2017.
Certamente si cercare di ovattare il tutto; d'altronde ci sono le elezioni. Ma dopo le elezioni i nodi verranno al pettine e potrebbe essere un risveglio amaro per gli italiani.
L'unico elemento di fiducia è dato dal fatto che negli ultimi anni abbiamo assistito ad acrobazie deleterie per il futuro ma apparentemente efficaci nel breve periodo. Vedremo se riusciranno a stupire ancora una volta.
L'aumento del valore dell'Euro è un problema perchè l'esportazione italiana, nonostante si creda a dati differenti dalla realtà, è per il 60% fatta da prodotti low cost e, quindi soggetti alla concorrenza del prezzo. E questo creerà un calo delle nostre vendite all'estero che costituiscono il traino del nostro PIL. Anche perchè queste vendite sono rivolte verso paesi emergenti con monete che si stanno svalutando rispetto all'Euro. Sinceramente, non credo che duri a lungo, ma nei prossimi sei mesi potremmo soffrire questa situazione.
Da gennaio il QE della BCE si dimezzerà: passerà da 60 miliardi a soli, si fa per dire, 30 miliardi. Le analisi ci dicono che che la BCE da gennaio acquisterà solo il 19% dei nostri titoli di stato. Soprattutto nei primi 3-4 mesi vi saranno consistenti nuove emissioni di titoli italiani in sostituzione di quelli in scadenza. La BCE non sarà in grado di garantire i quantitativi necessari e sarà ben difficile trovare chi possa sostituire la Banca Centrale nell'acquistare BTP italiani e assumersi rischi inadeguati. Per far sì che ciò avvenga il Tesoro potrebbe essere costretto ad alzare decisamente i tassi con aggravio del nostro debito pubblico e nella ricerca di nuove risorse per pagare i conseguenti interessi lievitati.
Le nuove regole sugli NPL per le banche. Dovrebbe essere risaputo che di 1000 miliardi di crediti deteriorati in Europa ben 400 milioni sono italiani. Il 16% del patrimonio delle nostre banche contro il 3% della media europea. Per questo la BCE sta imponendo da gennaio nuove regole affinchè questi crediti deteriorati non restino in pancia alle banche e affinchè le stesse banche trovino una soluzione. Soluzione imposta dalla BCE con il beneplacito della commissione europea. Le nove regole creerebbero nuovi problemi ai nostri istituti e una restrizione ulteriore nella concessione di crediti alle aziende. Oltre a nuovi rischi Bail In.
La legge di bilancio e gli ammanchi. La commissione europea ha già inviato una lettera di chiarimenti all'Italia. La risposta non è stata soddisfacente ( come al solito) e una nuova lettera dovrebbe arrivare a breve. A quanto pare c'è un ammanco di 3,5 miliardi che presupporrebbe una manovra aggiuntiva.
Inoltre, il PIL per il 2018 sarà inferiore a quanto ottenuto nel 2017.
Certamente si cercare di ovattare il tutto; d'altronde ci sono le elezioni. Ma dopo le elezioni i nodi verranno al pettine e potrebbe essere un risveglio amaro per gli italiani.
L'unico elemento di fiducia è dato dal fatto che negli ultimi anni abbiamo assistito ad acrobazie deleterie per il futuro ma apparentemente efficaci nel breve periodo. Vedremo se riusciranno a stupire ancora una volta.
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