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2018: PARLANO I GESTORI

Siamo all'inizio del nuovo anno e come sempre gestori ed analisti offrono le previsioni per i mercati che verranno.

Ad esempio Bill Gross, uno dei maggiori esperti riguardo al mercato obbligazionario, ritiene che sia iniziato il mercato ribassista. Con il superamento dei titoli americani del rendimento del 2,5% è convinto che il 2018 sarà rivolto verso il basso.
Edwards di societè general afferma che sarà un mercato ribsassista. I fattori scatenanti saranno le politiche di tapering delle banche centrali. Secondo lo strategist sarà il Giappone che ha improvvisamente deciso di interrompere gli acquisti di bond creerà una situazione con effetti negativi a catena che scateneranno l'ondata ribassista.
Positiva invece, Citibank che è convinta che la maggior parte delle previsioni siano errate. Secondo la banca americana l'economia continuerà a crescere, l'inflazione resterà bassa e le banche centrali riusciranno a controllare il cambio di politica monetaria che, sempre secondo l'istituto, non sarà traumatico.
Gundlach gestore obbligazionario e cio di DoubleLine Capital è convinto che dopo un aumento dello S&P500 nei primi mesi dell'anno inizierà il ribasso portando alla fine dell'anno ad una chiusura negativa per l'indice Usa. Secondo il cio anche il mercato obbligazionario subirà ribassi. Sempre secondo il gestore dovrebbe essere l'anno delle materioe prime.
Paul Brain, gestore di Nweton, pensa che i bond spazzatura possano ancora crescere nonostante sembrino sopravvalutati.
Jp Morgan è convinta che la fase rialzista sia ormai verso la fine e abbia vita breve. Per la società Usa è quasi tutto in ipercomprato e le positività come la riforma fiscale di Trump sono già state scontate.

Evitiamo di inserire le valutazioni sulle criptomonete perchè, in questa categoria, si trovano analisi ancora più contradditorie e, per di più, gli stessi analisti che si espongono con alcune affermazioni perentorie si trovano a modificarle poco dopo.

Le previsioni sono la dimostrazione che il mercato funziona perchè nonla pensano tutti allo stesso modo. E' altrettanto vero che gli accadimenti e gli interventi dall'esterno sui mercati rendono difficili molte valutazioni.







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