Perfetto, va tutto bene !!! Il PIL all'1,5 anche se forse, non tutti se ne sono accort. Ed era da tempo che non accadeva. Certo, confrontato con la media europea......
Ma la festa per il dato del Pil 2017 viene immediatamente bloccata sempre in mattinata quando appare il dato sulla disoccupazione in Italia. Un bel 11,1% in aumento dal 10,9% precedente e, soprattutto, superiore alle aspettative del mercato che sull'onda delle comunicazioni positive del nostro governo aveva previsto una riduzione al 10,8%.
E' da considerare che anche l'Europa non migliora: questa estate la media nel continente era del 7,6% e a gennaio 2018 si trovava ad un 8,6%. In effetti, in Europa, aumenta la differenza tra nord e sud, visto che nel nord Europa hanno ancora tassi di disoccupazione decisamente bassi. Un pò come tra nord e sud nel nostro paese.
Ma non basta, perchè anche un altro importante dato ha deluso i mercati: l'indice dei direttori d'acquisto del settore manifatturiero di febbraio si è ridotto a 56,8 dal 59 precedente e ancor pèiù basso delle aspettative che riducevano l'indice a 57,9.
Si deve dire che questo indice risulta in diminuzione anche in Francia e in altri paesi europei eccetto la Germania che ha un risultato superiore alle apsettative (60,6).
Quello che emerge da questi dati ( ma non solo da questi) è che il mercato si aspettava, e stava scontando, una crescita inferiore all'anno 2017, ma guardando i dati questo rallentamento potrebbe essere superiore a quanto previsto. Quindi le borse potrebbero patire più di quanto si pensasse.
Ma non solo. La reazione a questi dati dovuta ad una maggor preoccupazione , è stata una perdita della moneta europea rispetto al dollaro, tale da tornare a testare i livelli di metà gennaio.
Insomma, tutto va bene. E chiunque vincerà le elezioni si troverà a dover affrontare le nuove sfide di un'economia che arranca. Con tutta l'eredità lasciata da anni di governi inadeguati. Figuriamoci i mercati come saranno contenti. Ma Draghi ci ha abituato a creare dal nulla......magari ce la farà anche stavolta.
Ma la festa per il dato del Pil 2017 viene immediatamente bloccata sempre in mattinata quando appare il dato sulla disoccupazione in Italia. Un bel 11,1% in aumento dal 10,9% precedente e, soprattutto, superiore alle aspettative del mercato che sull'onda delle comunicazioni positive del nostro governo aveva previsto una riduzione al 10,8%.
E' da considerare che anche l'Europa non migliora: questa estate la media nel continente era del 7,6% e a gennaio 2018 si trovava ad un 8,6%. In effetti, in Europa, aumenta la differenza tra nord e sud, visto che nel nord Europa hanno ancora tassi di disoccupazione decisamente bassi. Un pò come tra nord e sud nel nostro paese.
Ma non basta, perchè anche un altro importante dato ha deluso i mercati: l'indice dei direttori d'acquisto del settore manifatturiero di febbraio si è ridotto a 56,8 dal 59 precedente e ancor pèiù basso delle aspettative che riducevano l'indice a 57,9.
Si deve dire che questo indice risulta in diminuzione anche in Francia e in altri paesi europei eccetto la Germania che ha un risultato superiore alle apsettative (60,6).
Quello che emerge da questi dati ( ma non solo da questi) è che il mercato si aspettava, e stava scontando, una crescita inferiore all'anno 2017, ma guardando i dati questo rallentamento potrebbe essere superiore a quanto previsto. Quindi le borse potrebbero patire più di quanto si pensasse.
Ma non solo. La reazione a questi dati dovuta ad una maggor preoccupazione , è stata una perdita della moneta europea rispetto al dollaro, tale da tornare a testare i livelli di metà gennaio.
Insomma, tutto va bene. E chiunque vincerà le elezioni si troverà a dover affrontare le nuove sfide di un'economia che arranca. Con tutta l'eredità lasciata da anni di governi inadeguati. Figuriamoci i mercati come saranno contenti. Ma Draghi ci ha abituato a creare dal nulla......magari ce la farà anche stavolta.
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