Sell in may and go away è un vecchio detto che riguarda gli investimenti finanziari e le borse in generale. Il significato è abbastanza chiaro: vendi a maggio, tieniti liquido per i mesi estivi e ricompra a novembre. Al di là, degli elementi di macroeconomia certamente importanti, la psicologia ha un'incidenza notevole nei comportamenti umani (esiste una branchia della finanza detta comportamentale), e gli elementi abitudinari e sostenuti da alcuni valori tecnici portano ad avere un comportamento che si ripete negli anni; ovviamente con alcune eccezioni.
Il grafico mensile dell'indice Dax30 testimonia la situazione sopra descritta. Infatti, se andiamo ad analizzare gli ultimi 10 anni (2007-2017) possiamo verificare che tale regola è stata rispettata nella maggior parte delle borse mondiali. In tutti gli anni di tale decennio da maggio a settembre si sono avuti dei ribassi o una fase laterale tendente al ribasso, ma non ci sono stati guadagni. É curioso che nonostante i cambiamenti avvenuti tale aspetto sia rimasto praticamente uguale.
Ed è indicativo che venga rispettato tale comportamento indipendentemente dalla situazione economica e politica. É chiaro, vi sono anche degli elementi tecnici che agiscono in tal senso; in quel periodo si ha un'economia più stanca, aumentano i periodi festivi e si riducono le attività in borsa. E per un mese e mezzo i volumi in borsa sono decisamente scarsi.
Il periodo in cui ci si trova in questa situazione non è sempre così rigido. A volte inizia in marzo o aprile, altre volte in giugno. E anche la fine può variare da settembre a novembre. In ogni caso, i numeri raccontano che nel periodo alta primavera e inizio autunno i guadagni in borsa latitano.
Quest'anno potrebbe essere uno di quegli anni in cui tale regola si manifesta in anticipo. Da febbraio ci troviamo in un periodo critico e più società di gestione di patrimoni hanno espresso perplessità sul fatto che si possano rivedere i minimi di gennaio. Siamo a fine marzo e , quindi, siamo entrati nei mesi in cui potrebbe iniziare la regola del say in may and go away.
Staremo a vedere, ma il dato decennale sembra quasi una certezza.
Il grafico mensile dell'indice Dax30 testimonia la situazione sopra descritta. Infatti, se andiamo ad analizzare gli ultimi 10 anni (2007-2017) possiamo verificare che tale regola è stata rispettata nella maggior parte delle borse mondiali. In tutti gli anni di tale decennio da maggio a settembre si sono avuti dei ribassi o una fase laterale tendente al ribasso, ma non ci sono stati guadagni. É curioso che nonostante i cambiamenti avvenuti tale aspetto sia rimasto praticamente uguale.
Ed è indicativo che venga rispettato tale comportamento indipendentemente dalla situazione economica e politica. É chiaro, vi sono anche degli elementi tecnici che agiscono in tal senso; in quel periodo si ha un'economia più stanca, aumentano i periodi festivi e si riducono le attività in borsa. E per un mese e mezzo i volumi in borsa sono decisamente scarsi.
Il periodo in cui ci si trova in questa situazione non è sempre così rigido. A volte inizia in marzo o aprile, altre volte in giugno. E anche la fine può variare da settembre a novembre. In ogni caso, i numeri raccontano che nel periodo alta primavera e inizio autunno i guadagni in borsa latitano.
Quest'anno potrebbe essere uno di quegli anni in cui tale regola si manifesta in anticipo. Da febbraio ci troviamo in un periodo critico e più società di gestione di patrimoni hanno espresso perplessità sul fatto che si possano rivedere i minimi di gennaio. Siamo a fine marzo e , quindi, siamo entrati nei mesi in cui potrebbe iniziare la regola del say in may and go away.
Staremo a vedere, ma il dato decennale sembra quasi una certezza.
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