Nonostante la continua fiducia sull'economia europea espressa da tutti i rappresentanti politici e dallo stesso Draghi i numeri che dovrebbero confermare questo ottimismo non sono propiamente edificanti.
Nelle ultime due settimane si sono avuti gli indici (molto importanti per i mercati) relativi alla fiducia dei direttori acquisti. Purtroppo, questi dati, se pur ancora positivi, sono stati inferiori alle attese del mercato in tutta Europa.
Il significato di questo indice è notevole perchè indica che per il futuro, in base agli acquisti che le aziende faranno, l'economia potrebbe avere un'andatura differente da come si pensava.
In effetti, vi erano state già previsioni che attestavano un 2018 in crescita, ma con percentuali inferiori a quanto avvenuto nel 2017. Se tali indicazioni verranno mantenute potrebbe esserci un rallentamento superiore rispetto a quanto viene raccontato da media e politica.
Non solo, oggi l'Istat ha comunicato che i saldi di gennaio sono andati male. Inferiori dello 0,7% rispetto a dicembre e dell'1,9% su base annua. Il calo delle vendite non è proprio sinonimo di un'economia in salute. Inoltre, non ha risparmiato nessun settore.
E sempre oggi, il dato sulla produzione europea lascia molto a desiderare. In Europa la produzione a gennaio è calata dell'1% e su base annua è stata registrata una produzione del 2,7% con tro aspettative del 4,7% e un dato precedente pari al 5,3%.
L'unica speranza è che sia un inizio d'anno pigro e che poi si riprenda con un piglio tale da recuperare il terreno perduto. Altrimenti il campanello d'allarme potrebbe degenerare.
Nelle ultime due settimane si sono avuti gli indici (molto importanti per i mercati) relativi alla fiducia dei direttori acquisti. Purtroppo, questi dati, se pur ancora positivi, sono stati inferiori alle attese del mercato in tutta Europa.
Il significato di questo indice è notevole perchè indica che per il futuro, in base agli acquisti che le aziende faranno, l'economia potrebbe avere un'andatura differente da come si pensava.
In effetti, vi erano state già previsioni che attestavano un 2018 in crescita, ma con percentuali inferiori a quanto avvenuto nel 2017. Se tali indicazioni verranno mantenute potrebbe esserci un rallentamento superiore rispetto a quanto viene raccontato da media e politica.
Non solo, oggi l'Istat ha comunicato che i saldi di gennaio sono andati male. Inferiori dello 0,7% rispetto a dicembre e dell'1,9% su base annua. Il calo delle vendite non è proprio sinonimo di un'economia in salute. Inoltre, non ha risparmiato nessun settore.
E sempre oggi, il dato sulla produzione europea lascia molto a desiderare. In Europa la produzione a gennaio è calata dell'1% e su base annua è stata registrata una produzione del 2,7% con tro aspettative del 4,7% e un dato precedente pari al 5,3%.
L'unica speranza è che sia un inizio d'anno pigro e che poi si riprenda con un piglio tale da recuperare il terreno perduto. Altrimenti il campanello d'allarme potrebbe degenerare.
Commenti
Posta un commento