La notizia la riporta Bloomberg, e questa convinzione è espressa da Richard McGuire Capo della strategia della Rabobank ai gestori in un convegno a Madrid.
Lasciare perdere lo spread e concentrarsi sul debito; questo è il suo pensiero. Perchè i problemi verranno dall'ascesa del debito pubblico.
In pratica ciò che sostiene è che la spirale del debito è tale per cui ci si trova in un punto di non ritorno. Questo perchè i 2,7 trilioni di dollari di debito subiranno un'impennata verso l'alto a causa degli interessi che già si stanno pagando.
Il decennale paga il 3,21% e si avrebbe bisogno che si tornasse entro il limite del 2,63%. Cosa improbabile. Ma è questo ciò di cui dovrebbero preoccuparsi i politici italiani.
Il debito è in ascesa e la credibilità dell'Italia in discesa e il 26 ottobre McGuire ricorda che ci sarà una nuova emissione di debito e in contemporanea la valutazione delle agenzie di rating (che potrebbero declassarci).
Lo strategis ritiene che gli effetti degli squilibri finanziari hanno bisogno di alcuni trimestri per esplicitarsi e, quindi, si andrebbe alle elezioni senza vederne ancora le conseguenze. Le elezioni europee del 2019 sarebbero salve.
Ma la vera sfida è trovare il sostituto all'acquisto di 360 miliardi di titoli che la BCE non comprerà più dal 1° gennaio 2019. Anche perchè ricorda che il debito pubblico senza una propria autonomia monetaria ha dei limiti oltre i quali non si può andare.
Ancora peggio, sostiene, se vi sono previsioni di crescita ottimistiche e superiori a quanto preventivato dalle autorità internazionali come il FMI.
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Ufficio Analisi F&S
Nicola Argeo Mastropietro
Analisi Finanziarie Indipendenti
Lasciare perdere lo spread e concentrarsi sul debito; questo è il suo pensiero. Perchè i problemi verranno dall'ascesa del debito pubblico.
In pratica ciò che sostiene è che la spirale del debito è tale per cui ci si trova in un punto di non ritorno. Questo perchè i 2,7 trilioni di dollari di debito subiranno un'impennata verso l'alto a causa degli interessi che già si stanno pagando.
Il decennale paga il 3,21% e si avrebbe bisogno che si tornasse entro il limite del 2,63%. Cosa improbabile. Ma è questo ciò di cui dovrebbero preoccuparsi i politici italiani.
Il debito è in ascesa e la credibilità dell'Italia in discesa e il 26 ottobre McGuire ricorda che ci sarà una nuova emissione di debito e in contemporanea la valutazione delle agenzie di rating (che potrebbero declassarci).
Lo strategis ritiene che gli effetti degli squilibri finanziari hanno bisogno di alcuni trimestri per esplicitarsi e, quindi, si andrebbe alle elezioni senza vederne ancora le conseguenze. Le elezioni europee del 2019 sarebbero salve.
Ma la vera sfida è trovare il sostituto all'acquisto di 360 miliardi di titoli che la BCE non comprerà più dal 1° gennaio 2019. Anche perchè ricorda che il debito pubblico senza una propria autonomia monetaria ha dei limiti oltre i quali non si può andare.
Ancora peggio, sostiene, se vi sono previsioni di crescita ottimistiche e superiori a quanto preventivato dalle autorità internazionali come il FMI.
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