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IL RAPPORTO AZIENDA BANCA – COME CAMBIA




30 OTTOBRE 2017
La maggior parte delle PMI italiane non riesce a modificare il proprio rapporto con le banche. O meglio, non riesce a rapportarsi e ad approcciarsi con le nuove modalità richieste, in virtù dei cambiamenti avvenuti nel sistema finanziario italiano ed europeo.
Il Life motiv delle aziende è che le banche non danno soldi e non finanziano il sistema delle imprese. La realtà ci dice che quotidianamente tantissime PMI vengono finanziate e il sistema bancario eroga credito sotto forma di finanziamenti  e affidamenti.
Allora qual è il problema ?
Semplice : le aziende operano e si rapportano con le banche allo stesso identico modo di come hanno fatto per 20 anni anzichè aver modificato il loro approccio alla banca come necessario oggi in funzione di nuovi parametri e nuove modalità di erogazione del credito.
In sostanza, l’imprenditore o chi per lui in azienda è ancora legato alle vecchie dinamiche; va in banca in modo sprovveduto a chiedere soldi e, spesso, riceve un rifiuto. Crede che il credito venga concesso in modo clientelare, in funzione della conoscenza del direttore o del capo area e quindi, resta deluso dal diniego ricevuto.
La soluzione:  le regole imposte al sistema finanziario, i parametri utilizzati al fine di valutare e ridurre i rischi operativi nonchè la documentazione di supporto richiesta richiede un approccio differente che necessita di specializzazione finanziaria, conoscenza delle dinamiche e delle regole, competenza tecnica specifica, l’elasticità adeguata per trovare soluzioni e proposte attuabili nelle situazioni di maggior complessità.
Questo è un lavoro che non fa la banca. E’ un lavoro da professionisti. La banca valuta, analizza e decide con un si o con un no.  Ma solo con la specializzazione e la conoscenza si possono trovare le modalità per addivenire ad un possibile si.  
Un altro errore tipico delle aziende è quello di ricolgersi al proprio commercialista. La stragrande maggioranza dei commercialisti non è specializzato in finanza, non è in grado di costruire Business Plan con  caratteristiche e progettualità che prevedano analisi di tipo finanziario che costituiscono il fondamento di un business plan finalizzato all'ottenimento di credito. Inoltre, un bilancio si deve leggere in termini di rating (qualitativo, quantitativo, andamentale).
Si rischia di perdere tempo con le persone sbagliate. Anche perchè difficilmente le PMI hanno persone specifiche e specializzate dedicate a questo tipo di funzione ritenuta, a torto, secondaria. Solo, e nemmeno tutte, le grandi aziende hanno figure dedicate.
La finanza e il rapporto con le banche è cambiato per sempre e nuove modalità di confronto sono richieste. Se non si comprende e non ci si adegua  al primo campanello d’allarme o peggio per chi si trova già in una situazione di rating non di eccellenza sarà sempre più diifficile o addirittura impossibile ottenere credito.

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