30 OTTOBRE 2017
La BCE ha annunciato la riduzione del QE da 60 miliardi mensili a 30 miliardi e, nello stesso tempo, ha allungato il periodo che avrebbe dovuto terminare a dicembre 2017, fino a settembre 2018.
Inoltre, ha comunicato che i tassi rimarranno bassi ancora per un anno e anche oltre; a meno chè l’inflazione non salga ai livelli del più volte citato 2%.
Quindi, l’euro dovrebbe perdere in rapporto a molte valute. A partire dal dollaro che ha nei titoli Usa espressi in tale moneta rendimenti decisamente superiori e che sconta una ripresa ben superiore a quella europea.
Ma quasi tutte le valute esprimono rendimenti superiori alla nostra con economie che non sono certo peggio di quella europea. I titoli in dollari rendono oltre il 2%, il 10% in lira turca, 8% in rand sudafricani e real brasiliani, il 7% in rubli e pesos messicani.
All’indomani della decisione della BCE tutte le valute hanno visto un recupero sull’euro. Oltre al dollaro, il rand sudafricano, il real brasiliano, la lira turca, il pesos messicano, il dollaro australiano e neozelandese. Probabilmente potrebbe incidere anche la situazione spagnola con la dichiarazione d’indipendenza catalana. L’Europa si è, immediatamente, schierata, prodomo suo, a sostegno del governo spagnolo negando di fatto i suoi principi (a parole) di democrazia e libertà. Ma sappiamo, ai mercati non interessano i principi interessa solo la stabilità con la quale operare.
Detto questo, l’Euro è una moneta manipolata nelle sue valutazioni e tenuta artificialmente a livelli elevati. Nonostante i rendimenti negativi di molti titoli si tende a giustificare la quotazione della moneta europea come valuta sinonimo di garanzia, proprio così non è, per lo meno nei termini attuali.
Quindi, la moneta europea dovrebbe essere destinata a ridimensionarsi e a portarsi verso valori più consoni che rispecchino maggiormente i fondamentali di tutti i paesi europei e non solo di alcuni.
Ma vedremo se Draghi, come ha sempre detto, continuerà a cercare di sostenere le quotazioni dell’Euro.
Come si può evincere dal grafico euro/dollaro la moneta americana sta recuperando. Le previsioni per fine anno si aggirano sull’1,10. E’ molto probabile che possa avvenire.
I margini di crescita dell’Euro sono ridotti e nel 2018 il valore potrebbe stabilizzarsi a livelli più bassi di quelli attuali.
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