E' interessante quanto emerge dai componenti della BCE. Sembra che la Banca Centrale Europea non capisca quanto sta accadendo e non sappia che pesci pigliare.
E' da ccirca un anno che la BCE, o meglio Draghi, per tranquillizzare tutti, racconta che il calo dell'economia è solo passeggero e che nei mesi successivi si vedrà la ripresa. Proprio tra marzo e aprile, nel 2018, Draghi si espresse con questo concetto. Oggi, nel 2019, esprime lo stesso pensiero. Nel secondo semestre dell'anno il PIL crescerà. E' da un anno che fallisce le previsioni, ma prima poi, perseverando, i fatti gli daranno ragione. E' statistico.
Ma nel frattempo, in casa BCE c'è chi la pensa in modo molto differente. E così, si scopre che una minoranza della Banca Centrale crede che non vi sarà la ripresa auspicata a breve da Draghi, anzi è convinta che ci siano degli elementi "permanenti" che incideranno sul PIL europeo in modo tutt'altro che positivo.
Addirittura, questi componenti della BCE, pensano che i modelli utilizzati da Draghi e dalla Banca Centrale per fare previsioni economiche siano errati. Pensano si basino su una vecchia concezione mentre il mondo, i suoi parametri ed i paradigmi che li regolano siano cambiati.
In particolare, credono che il modo di consumare abbia subito variazioni, che la domanda cinese non crescerà e che le guerre commerciali continueranno a persistere.
La disputa è se, come dice Draghi, gli elementi negativi per l'economia stanno venendo meno o, come invece sostengono i detrattori interni alla BCE, se tali elementi siano tutt'altro che temporanei e debbano essere considerati duraturi con effetti meno ottimistici sul futuro dell'economia europea rispetto al pensiero di Draghi.
Se ci soffermiamo sull'ultimo anno sembra che la BCE miri a trasmettere fiducia a prescindere dai dati. Se poi questa fiducia verrà confermata anche dai numeri dell'economia lo vedremo. Al momento un inversione di tendenza nell'economia non si intravede.....i numeri ahimè sono ancora deficitari. Se poi una rondine farà primavera........... Intanto, il tempo sembra decisamente instabile.
E' da ccirca un anno che la BCE, o meglio Draghi, per tranquillizzare tutti, racconta che il calo dell'economia è solo passeggero e che nei mesi successivi si vedrà la ripresa. Proprio tra marzo e aprile, nel 2018, Draghi si espresse con questo concetto. Oggi, nel 2019, esprime lo stesso pensiero. Nel secondo semestre dell'anno il PIL crescerà. E' da un anno che fallisce le previsioni, ma prima poi, perseverando, i fatti gli daranno ragione. E' statistico.
Ma nel frattempo, in casa BCE c'è chi la pensa in modo molto differente. E così, si scopre che una minoranza della Banca Centrale crede che non vi sarà la ripresa auspicata a breve da Draghi, anzi è convinta che ci siano degli elementi "permanenti" che incideranno sul PIL europeo in modo tutt'altro che positivo.
Addirittura, questi componenti della BCE, pensano che i modelli utilizzati da Draghi e dalla Banca Centrale per fare previsioni economiche siano errati. Pensano si basino su una vecchia concezione mentre il mondo, i suoi parametri ed i paradigmi che li regolano siano cambiati.
In particolare, credono che il modo di consumare abbia subito variazioni, che la domanda cinese non crescerà e che le guerre commerciali continueranno a persistere.
La disputa è se, come dice Draghi, gli elementi negativi per l'economia stanno venendo meno o, come invece sostengono i detrattori interni alla BCE, se tali elementi siano tutt'altro che temporanei e debbano essere considerati duraturi con effetti meno ottimistici sul futuro dell'economia europea rispetto al pensiero di Draghi.
Se ci soffermiamo sull'ultimo anno sembra che la BCE miri a trasmettere fiducia a prescindere dai dati. Se poi questa fiducia verrà confermata anche dai numeri dell'economia lo vedremo. Al momento un inversione di tendenza nell'economia non si intravede.....i numeri ahimè sono ancora deficitari. Se poi una rondine farà primavera........... Intanto, il tempo sembra decisamente instabile.
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Ufficio Analisi F&S
Nicola Argeo Mastropietro
Analisi Finanziarie Indipendenti
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