Passa ai contenuti principali

IL GRANDE FLOP: BTP ABBANDONATI DAGLI ITALIANI

Il governo italiano pensava di raccogliere 8 miliardi tramite l'emissione dei famigerati BTP Italia.
Quella particolare emissione legata all'inflazione e che garantisce un tasso dell'1,45% riservata agli italiani che acquistano direttamente i titoli di stato on line senza commissioni. Una facilitazione che dovrebbe stimolare all'acquisto.
Bene, oltre ai fondi comuni (che vendono) e al retail estero che non si sogna certo di acquistarli, anche il popolo italiano non ha raccolto l'invito al patriottismo fatto da Salvini.

Altro che 8 miliardi; in questi primi 2 giorni sono stati sottoscritti solo poco più di 750 milioni, e domani l'operazione BTP Italia si chiuderà. Se si arriverà ad 1 miliardo sarà già tanto.

Questi sono i primi effetti della situazione venutasi a creare in Italia e sull'Italia.

É il primo evento che acclara quanto già si sapeva sul rischio Italia e sulla totale sfiducia che permea, oramai, sembra irreversibilmente, il nostro paese.

É iniziato il conto alla rovescia. Nel 2019 dovremo collocare 400 miliardi, le nostre banche sono già al limite e hanno iniziato a stringere sul credito alle aziende.

Questo è solo l'inizio, poi ci sarà di che divertirsi.


__________________________________________________________________________________

Resta aggiornato con telegram per conoscere i nuovi articoli di Finanza & Strategia


__________________________________________________________________________________


Ufficio Analisi F&S
Nicola Argeo Mastropietro
Analisi Finanziarie Indipendenti

Commenti

Post popolari in questo blog

INVERSIONE DELLA CURVA UGUALE A RECESSIONE ?

Da venerdì scorso vi è stata un'inversione della curva dei rendimenti; il rendimento dei bond a dieci anni si è ridotto a 2,53% contro il quasi 2,70% di fine 2018 e lo spread tra rendimento a 3 mesi e 10 anni si ridotto al lumicino. Quando si verifica questa situazione ci siamo trovati spesso all'inizio di una recessione. E' successo molte volte anche se abbiamo avuto in passato, come al solito, l'eccezione che conferma la regola. Partiamo da un principio basilare: Quando una banca o uno stato deve fallire nessuna istituzione o esponente dell'establishment lo dirà fino a fallimento avvenuto; anzi lo negheranno fino all'ultimo. La stessa cosa è assolutamente verificabile nella storia avviene per quanto riguarda le recessioni. Sono sempre negate fino a recessione conclamate Questo per dire che non ci si devono prendere come oro colato le affermazioni di chi vuole sempre e comunque tranquillizzare. La Yellen (ex presidente della Fed) ha dichiarato c

EUROPA: CRESCITA NON CREDIBILE. ECCO PERCHE'

Aggiungi didascalia Ieri ci sono stati dati che i telegiornale hanno subito portato a conoscenza in modo entusiasta. La recessione è già finita e si torna a crescere. Il governo si prende i meriti di una manovra non ancora iniziata. In effetti l'Europa ha dimostrato una crescita superiore alle aspettative (+0,4%) nel primo trimestre e anche in Italia il PIL trimestrale è risultato pari ad un +0,2% contro attese di -0,1%. Ma i mercati non hanno brindato ai risultati e vediamo il perchè. I dati che hanno, relativamente sorpreso, non sono stati dati dalla domanda interna e, anzi, i consumi interni calano. Ieri in Francia -0,1% i consumi. Inoltre, la produzione, ad esempio, in Italia a marzo è -1% su febbraio e ad aprile è -0,5% su marzo. Questo porterà ad un calo del seconso semestre pari a -0,9%; e non è meglio in Europa. Ma dobbiamo considerare i numeri mondiali visto che siamo nella globalizzazione. I numeri ci dicono che di circa 80.000 miliardi di PIL mondiale circa 4

L'ITALIA VICINO AL BARATRO CHIEDE AIUTO.....A TUTTI

I nodi vengono sempre al pettine e alla fine la realtà affiora e si manifesta nella sua assoluta trasparenza. E' sempre solo una questione di tempo. Inutile ricordare che da tempo affermiamo la criticità del debito pubblico italiano, dell'economia in crescita fittizia perchè non sostenuta dalla domanda interna e della sotenibilità del debito consentita esclusivamente dagli acquisti di BTP (debito pubblico) da parte della BCE. Ma siamo alla resa dei conti, l'imbuto si stringe sempre più e gli eventi esiziali incombono: la BCE smetterà di acquisire titoli di stato italiani. La conseguenza è la difficoltà nel trovare acquirenti sul mercato di un fallimento (tecnico) conclamato ed, eventualmente, il prezzo al quale tali acquirenti sarebbero disposti a farsi carico del nostro debito . Una situazione disastrosa e insostenibile. Ecco , allora , che il nostro governo attraverso i suoi esponenti cerca di sollecitare soluzioni esterne. Borghi, così, come Giorgetti nell'