Aggiungi didascalia Ieri ci sono stati dati che i telegiornale hanno subito portato a conoscenza in modo entusiasta. La recessione è già finita e si torna a crescere. Il governo si prende i meriti di una manovra non ancora iniziata. In effetti l'Europa ha dimostrato una crescita superiore alle aspettative (+0,4%) nel primo trimestre e anche in Italia il PIL trimestrale è risultato pari ad un +0,2% contro attese di -0,1%. Ma i mercati non hanno brindato ai risultati e vediamo il perchè. I dati che hanno, relativamente sorpreso, non sono stati dati dalla domanda interna e, anzi, i consumi interni calano. Ieri in Francia -0,1% i consumi. Inoltre, la produzione, ad esempio, in Italia a marzo è -1% su febbraio e ad aprile è -0,5% su marzo. Questo porterà ad un calo del seconso semestre pari a -0,9%; e non è meglio in Europa. Ma dobbiamo considerare i numeri mondiali visto che siamo nella globalizzazione. I numeri ci dicono che di circa 80.000 miliardi di PIL mondiale circa 4
E' interessante quanto emerge dai componenti della BCE. Sembra che la Banca Centrale Europea non capisca quanto sta accadendo e non sappia che pesci pigliare. E' da ccirca un anno che la BCE, o meglio Draghi, per tranquillizzare tutti, racconta che il calo dell'economia è solo passeggero e che nei mesi successivi si vedrà la ripresa. Proprio tra marzo e aprile, nel 2018, Draghi si espresse con questo concetto. Oggi, nel 2019, esprime lo stesso pensiero. Nel secondo semestre dell'anno il PIL crescerà. E' da un anno che fallisce le previsioni, ma prima poi, perseverando, i fatti gli daranno ragione. E' statistico. Ma nel frattempo, in casa BCE c'è chi la pensa in modo molto differente. E così, si scopre che una minoranza della Banca Centrale crede che non vi sarà la ripresa auspicata a breve da Draghi, anzi è convinta che ci siano degli elementi "permanenti" che incideranno sul PIL europeo in modo tutt'altro che positivo. Addirittura, qu