I nostri governi continuano da anni imperterriti a propinare ricette basate su una maggior spesa e un conseguente maggior debito, vendendoli come panacea della crescita e del benessere di un paese.
Ci sono o ci fanno ? Difficile a dirsi, la linea di confine è sempre sottile.
Resta il fatto che i numeri smentiscono questa strategia, sia in Italia che nel mondo. E il FMI che bacchetta gli stati e la politica accusandoli di aver creato solo debito e non aver pensato a riforme per la crescita è la conferma degli errori fatti e che si continuano a perpetrare. Per di più senza seguire quanto fatto (esattamente il contrario) da paesi che hanno ottenuto i risultati da altri sbandierati e mai raggiunti.
Ma guardiamo i numeri:
Nel mondo si è raggiunto un debito pari 246 trilioni di dollari pari al 325% del PIL. L'aumento di questi numeri dimostra che l'effetto sulla crescita non è stato sufficiente e adeguato all'indebitamento realizzato e utilizzato proprio al fine di ottenere un PIL maggiore.
Dato che siamo in Italia e conosciamo meglio il nostro paese è ancora più semplice dimostrare quanto sia stato deleterio tutto ciò.
Siamo passati da un debito del 2009 pari a 1.760 miliardi di euro ai 2.345 miliardi di oggi. In compenso non abbiamo avuto nessuna crescita; anzi, nel periodo siamo ancora in perdita.
Nell'ultimo anno abbiamo aumentato il debito pubblico da 2.256 miliardi di fine 2017 ai 2.345 miliardi attuali. Quasi 100 miliardi (89) in più e abbiamo una crescita che forse arriverà allo 0,8% ( potrebbe anche essere solo dello 0,6%). Praticamente, la crescita è 1/6 rispetto all'aumento del debito.
Uno dei più grandi problemi è l'indebitamento improduttivo. Si calcola che un aumento di 1 dollaro di debito 50 anni fa portasse 4 dollari di crescita. Oggi, invece, 1 dollaro di debito porta solo 0,4 dollari di crescita.
Ma purtroppo si pensa ancora di dispensare soldi a tutti, senza cognizione di causa, con l'idea che il debito non si dovrà pagare e che sia la soluzione a tutto. É un modo per non affrontare i problemi e infatti, il debito non si pagherà le insolvenze prenderanno il sopravvento con tutte le conseguenze del caso.
Ma nulla vieta di continuare a credere che si possa crescere con il reddito di cittadinanza o con l'indebitamento inutile o, addirittura, a far credere che l'assistenzialismo faccia crescere l'economia o che lo faccia la stampa, all'infinito, di moneta straccia. Poi ci si divertirà. Gli effetti di breve sono allucinogeni e gli effetti di medio periodo saranno dettati da un risveglio che ci catapulterà in una realtà molto diversa dal sogno. E finalmente, probabilmente, si ricominceranno a fare le politiche serie. Non resta che attendere. Ma basta ricordare sempre la positività del detto cinese: crisi=opportunità. Ci sono sempre.
Ci sono o ci fanno ? Difficile a dirsi, la linea di confine è sempre sottile.
Resta il fatto che i numeri smentiscono questa strategia, sia in Italia che nel mondo. E il FMI che bacchetta gli stati e la politica accusandoli di aver creato solo debito e non aver pensato a riforme per la crescita è la conferma degli errori fatti e che si continuano a perpetrare. Per di più senza seguire quanto fatto (esattamente il contrario) da paesi che hanno ottenuto i risultati da altri sbandierati e mai raggiunti.
Ma guardiamo i numeri:
Nel mondo si è raggiunto un debito pari 246 trilioni di dollari pari al 325% del PIL. L'aumento di questi numeri dimostra che l'effetto sulla crescita non è stato sufficiente e adeguato all'indebitamento realizzato e utilizzato proprio al fine di ottenere un PIL maggiore.
Dato che siamo in Italia e conosciamo meglio il nostro paese è ancora più semplice dimostrare quanto sia stato deleterio tutto ciò.
Siamo passati da un debito del 2009 pari a 1.760 miliardi di euro ai 2.345 miliardi di oggi. In compenso non abbiamo avuto nessuna crescita; anzi, nel periodo siamo ancora in perdita.
Nell'ultimo anno abbiamo aumentato il debito pubblico da 2.256 miliardi di fine 2017 ai 2.345 miliardi attuali. Quasi 100 miliardi (89) in più e abbiamo una crescita che forse arriverà allo 0,8% ( potrebbe anche essere solo dello 0,6%). Praticamente, la crescita è 1/6 rispetto all'aumento del debito.
Uno dei più grandi problemi è l'indebitamento improduttivo. Si calcola che un aumento di 1 dollaro di debito 50 anni fa portasse 4 dollari di crescita. Oggi, invece, 1 dollaro di debito porta solo 0,4 dollari di crescita.
Ma purtroppo si pensa ancora di dispensare soldi a tutti, senza cognizione di causa, con l'idea che il debito non si dovrà pagare e che sia la soluzione a tutto. É un modo per non affrontare i problemi e infatti, il debito non si pagherà le insolvenze prenderanno il sopravvento con tutte le conseguenze del caso.
Ma nulla vieta di continuare a credere che si possa crescere con il reddito di cittadinanza o con l'indebitamento inutile o, addirittura, a far credere che l'assistenzialismo faccia crescere l'economia o che lo faccia la stampa, all'infinito, di moneta straccia. Poi ci si divertirà. Gli effetti di breve sono allucinogeni e gli effetti di medio periodo saranno dettati da un risveglio che ci catapulterà in una realtà molto diversa dal sogno. E finalmente, probabilmente, si ricominceranno a fare le politiche serie. Non resta che attendere. Ma basta ricordare sempre la positività del detto cinese: crisi=opportunità. Ci sono sempre.
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