L'agenzia di rating Fitch il 22 febbraio ha reso noto il merito di credito dell'Italia. L'agenzia ha mantenuto invariato il rating e ha espresso un outlook negativo.
Probabilmente, anche Moody's e S&P in marzo e aprile esprimeranno lo stesso giudizio o qualcosa di similare. In pratica niente declassamento.
I nostri politici felici si affannano nel compiacersi della conferma solidità dell'Italia.
In effetti, non è così; L'Italia dovrebbe essere declassata, ma le agenzie non lo faranno e non si prenderanno mai tale responsabilità. Un pò stile Lehman.
I motivi sono semplicissimi: se venissimo declassati a BB falliremmo nel giro di breve e questo non se lo possono permettere.
Infatti, se fossimo declassati i fondi comuni dovrebbero, per le leggi sulla tutela del risparmio, vendere i tioli di stato italiani (BTP) perchè ritenuti troppo rischiosi. Questo significherebbe una discesa libera delle già basse quotazioni dei titoli nostrani.
Non solo, le banche, soprattutto, italiane che hanno in portafoglio una quantità elevata (si dice il 48%) di titoli italiani si troverebbero immediatamente ad avere una patrimonializzazione fortemente decurtata che genererebbe, con uno spread alle stelle, una carenza anche di liquidità. Dovrebbero essere salvate e dovrebbero chiedere e trovare (cosa difficile) denaro attraverso il mercato.
Una situazione insostenibile e che avrebbe ripercussioni non solo sull'Italia che sono poco quantificabili nella realtà data l'importanza del nostro paese in termini economici, di debito e di appartenza all'Unione europea.
Quindi, per adesso tutti tranquilli: outlook negativo, ma rating stabile. Non sono le agenzie che dobbiamo temere. Come con Lehman certificheranno il fallimento quando sarà acclarato, ma non saranno loro ad assumersi una responsabilità così grande. Fallirebbero insieme all'Italia e la sopravvivenza è sacra; anche per loro.
Per il resto, tutto ciò non significa che la situazione e la realtà siano differenti per il solo fatto di non essere declassati. L'Italia è in una situazione grave e sull'orlo del precipizio indipendentemente dal rating migliore o peggiore. La matematica non è un'opinione e i numeri sono evidenti e chiari.
Probabilmente, anche Moody's e S&P in marzo e aprile esprimeranno lo stesso giudizio o qualcosa di similare. In pratica niente declassamento.
I nostri politici felici si affannano nel compiacersi della conferma solidità dell'Italia.
In effetti, non è così; L'Italia dovrebbe essere declassata, ma le agenzie non lo faranno e non si prenderanno mai tale responsabilità. Un pò stile Lehman.
I motivi sono semplicissimi: se venissimo declassati a BB falliremmo nel giro di breve e questo non se lo possono permettere.
Infatti, se fossimo declassati i fondi comuni dovrebbero, per le leggi sulla tutela del risparmio, vendere i tioli di stato italiani (BTP) perchè ritenuti troppo rischiosi. Questo significherebbe una discesa libera delle già basse quotazioni dei titoli nostrani.
Non solo, le banche, soprattutto, italiane che hanno in portafoglio una quantità elevata (si dice il 48%) di titoli italiani si troverebbero immediatamente ad avere una patrimonializzazione fortemente decurtata che genererebbe, con uno spread alle stelle, una carenza anche di liquidità. Dovrebbero essere salvate e dovrebbero chiedere e trovare (cosa difficile) denaro attraverso il mercato.
Una situazione insostenibile e che avrebbe ripercussioni non solo sull'Italia che sono poco quantificabili nella realtà data l'importanza del nostro paese in termini economici, di debito e di appartenza all'Unione europea.
Quindi, per adesso tutti tranquilli: outlook negativo, ma rating stabile. Non sono le agenzie che dobbiamo temere. Come con Lehman certificheranno il fallimento quando sarà acclarato, ma non saranno loro ad assumersi una responsabilità così grande. Fallirebbero insieme all'Italia e la sopravvivenza è sacra; anche per loro.
Per il resto, tutto ciò non significa che la situazione e la realtà siano differenti per il solo fatto di non essere declassati. L'Italia è in una situazione grave e sull'orlo del precipizio indipendentemente dal rating migliore o peggiore. La matematica non è un'opinione e i numeri sono evidenti e chiari.
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Ufficio Analisi F&S
Nicola Argeo Mastropietro
Analisi Finanziarie Indipendenti
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