Lo spread tra btp e bund
rappresenta la differenza di rendimento tra un paese e un altro.
Rappresenta la differenza di credibilità e di rischiosità tra due paesi.
Lo spread in questione quantifica la differenza tra Italia e Germania. E forse, anzichè, fare sempre le vittime dovremmo sfatare certe credenze. Perchè le parole sono tante, ma i numeri contano più di ogni altra cosa.
Allora, se guardiamo ai numeri possiamo notare che, ad esempio, la crescita dei tedeschi è quasi il doppio di quella italiana.
Oppure, che la disoccupazione in Germania è intorno al 4% e da noi oscilla intorno al 10,5%.
O ancora che il debito pubblico tedesco si agira intorno all'80% e il nostro è al 132%.
Ricordiamo anche che l'avanzo italiano non è sufficiente a coprire gli 80 miliardi di interessi sul debito.
Potremmo continuare. Ma sembra abbastanza evidente che non siamo vittime, che non ce l'hanno tutti con noi e che ci sono degli elementi evidenti che fanno sì che il nostro spread sia elevato.
Forse è più facile comprendere il concetto se lo trattiamo in termini aziendali e mi riferisco al differente accesso al credito che hanno le aziende buone rispetto a quelle a rischio. O meglio il differente tasso a cui sono soggette quelle con buoni numeri e un buon bilancio rispetto a quelle indebitate e inefficienti.
O come tutti gli istituti facciano la fila per finanziare le aziende poco rischiose e chiedano di rientrare dagli affidamenti alle aziende ritenute pericolose o a rischio.
Non c'è niente di differente se non tante fake news attraverso le quali si vogliono far passare messaggi fuorvianti e poco attinenti alla realtà. Questo avviene, ovviamente, perchè la materia economico-finanziaria è complessa e non è semplice comprenderne i meccanismi.
Se per di più ogni governo vorrebbe solo indebitarsi di più e pretendere che gli altri comprino il loro pessimo debito, sembra veramente di essere il paese dei balocchi. La situazione reale è che negli ultimi 20 anni nessuno ha voluto affrontare i problemi reali e cambiare la forma mentis propria e del paese.
Lo spread basso non è stato merito di Monti o di altri ometti simili di questi anni, ma della BCE che garantiva e comprava i nostri titoli. Ora che il QE della banca centrale finirà a dicembre chi comprerà i nostri BTP ? Ed eventualmente a quale prezzo ?
Restano solo i risparmiatori italiani a cui offrire la patata bollente. I soliti risparmiatori a cui dare il famoso cerino.
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Ufficio Analisi F&S
Nicola Argeo Mastropietro
Consulenza Finanziaria Indipendente
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Oppure, che la disoccupazione in Germania è intorno al 4% e da noi oscilla intorno al 10,5%.
O ancora che il debito pubblico tedesco si agira intorno all'80% e il nostro è al 132%.
Ricordiamo anche che l'avanzo italiano non è sufficiente a coprire gli 80 miliardi di interessi sul debito.
Potremmo continuare. Ma sembra abbastanza evidente che non siamo vittime, che non ce l'hanno tutti con noi e che ci sono degli elementi evidenti che fanno sì che il nostro spread sia elevato.
Forse è più facile comprendere il concetto se lo trattiamo in termini aziendali e mi riferisco al differente accesso al credito che hanno le aziende buone rispetto a quelle a rischio. O meglio il differente tasso a cui sono soggette quelle con buoni numeri e un buon bilancio rispetto a quelle indebitate e inefficienti.
O come tutti gli istituti facciano la fila per finanziare le aziende poco rischiose e chiedano di rientrare dagli affidamenti alle aziende ritenute pericolose o a rischio.
Non c'è niente di differente se non tante fake news attraverso le quali si vogliono far passare messaggi fuorvianti e poco attinenti alla realtà. Questo avviene, ovviamente, perchè la materia economico-finanziaria è complessa e non è semplice comprenderne i meccanismi.
Se per di più ogni governo vorrebbe solo indebitarsi di più e pretendere che gli altri comprino il loro pessimo debito, sembra veramente di essere il paese dei balocchi. La situazione reale è che negli ultimi 20 anni nessuno ha voluto affrontare i problemi reali e cambiare la forma mentis propria e del paese.
Lo spread basso non è stato merito di Monti o di altri ometti simili di questi anni, ma della BCE che garantiva e comprava i nostri titoli. Ora che il QE della banca centrale finirà a dicembre chi comprerà i nostri BTP ? Ed eventualmente a quale prezzo ?
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