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L'ITALIA VICINO AL BARATRO CHIEDE AIUTO.....A TUTTI

I nodi vengono sempre al pettine e alla fine la realtà affiora e si manifesta nella sua assoluta trasparenza. E' sempre solo una questione di tempo.
Inutile ricordare che da tempo affermiamo la criticità del debito pubblico italiano, dell'economia in crescita fittizia perchè non sostenuta dalla domanda interna e della sotenibilità del debito consentita esclusivamente dagli acquisti di BTP (debito pubblico) da parte della BCE.

Ma siamo alla resa dei conti, l'imbuto si stringe sempre più e gli eventi esiziali incombono: la BCE smetterà di acquisire titoli di stato italiani. La conseguenza è la difficoltà nel trovare acquirenti sul mercato di un fallimento (tecnico) conclamato ed, eventualmente, il prezzo al quale tali acquirenti sarebbero disposti a farsi carico del nostro debito. Una situazione disastrosa e insostenibile.

Ecco , allora , che il nostro governo attraverso i suoi esponenti cerca di sollecitare soluzioni esterne.
Borghi, così, come Giorgetti nell'ultima settimana, ma anche Savona in precedenza hanno fatto appelli pubblici e privati a Draghi affinchè continui il QE e salvi l'Italia; soluzione sempre di breve termine perchè con la sostituzione nel 2019 di Draghi con un esponente del nord ben difficilmente un'eventuale proseguimento del QE potrebbe andare oltre la fine estate dell'anno prossimo.

Non ricevendo risposte il governo Conte, come fece a suo tempo Tremonti, si è rivolto ai cinesi per chiedere aiuto disposto a soccombere biecamente pur di avere in cambio acquisti di BTP. Ma anche in questo caso sembra, come avvenuto in passato, che la Cina non ne voglia sapere.

A questo punto Savona sta pensando all'amico (improvvisamente) Putin. Potrebbe essere la Russia la mano amica che acquista titoli di stato per evitare il fallimento italiano. In questo caso è ancora un'idea lanciata come provocazione in attesa di risposte anche da altre parti che non vorrebbero perdere un punto geo-politico strategico.

Se Putin tace gli Usa e Trump, invece, si muovono. Non compreranno BTP ma tendono una mano e ci offrono una possibilità, almeno per prolungare l'agonia. Ed ecco Moody's che pronta a declassare un'economia come la Turchia che cresce del 6% ha un debito pubblico del 30% si ferma sull'Italia, fa retromarcia e, anzichè, declassare l'Italia ed esprimere un'outlook negativo stupisce il mercato e concede ancora un mese di tempo al nostro paese.
Nello stesso tempo, Trump, ad un convegno, si lamenta del dollaro forte e (lui che ha sempre sostenuto che i tassi dovessero crescere) della politica della Fed rea, secondo Trump, di aver aumentato eccessivamente i tassi. Certo sarebbe un bell'aiuto all'Italia e ai nostri titoli.
E l'esponente di Atlanta della Fed si è immediatamente espresso per un solo aumento in autunno dei tassi anzichè 2 come previsto e indicato dalla stessa Fed.

Insomma, l'Italia si sta prostituendo pur di avere qualcuno disposto a condividere il proprio debito. Evidente la disperazione di questo offrirsi a chiunque, ciò che non è, al momento, dato sapere è la probabile contropartita richiesta per questo aiutino.

Ma non c'è da preoccuparsi, i nostri politicanti hanno anche un piano B.........e come sempre il piano B è che paga pantalone: gli italiani. Ma ovviamente, con tutte le accortezze, gli italiani come al solito non se ne accorgeranno nemmeno, anzi.............nel prossimo articolo ne parliamo.

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