Non c'è solo politica quando i mercati si muovono in una certa direzione. Ci sono anche numeri. Ma dei numeri non si parla, non si racconta o ancora peggio, si mistificano facendo credere che siano differenti dalla realtà.
Quindi, a parte il rimbalzo odierno le borse calano, alcune più velocemente di altre, e lo spread resta molto.
I nostri titoli gli starnieri non li comprano e del 30% in possesso dei non residenti oltre il 20% è in mano alla banca europea come indicato dall'area blu nel grafico.
Ma vediamo i numeri che preoccupano i mercati; numeri che sono, certamente un sintomo della decadenza europea, delle sue difficoltà e della sua cultura totalmente inadeguata rispetto al mondo nel quale ci troviamo.
Analizzando 2 paesi dei più importanti a livello europeo vediamo come la produzione industriale sia in calo, altro che crescita.
Da settembre, quindi da 9 mesi, il saldo è negativo dell'1,60% per l'Italia e ancor di più per la Germania, ben -1,90%.
Continuando di questo passo ( e non si intravedono inversioni) è evidente che debito pubblico e spread conseguentemente diventano un grande problema. E non sono certo da biasimare coloro che non investono nel nostro paese.
Ma questo sta creando ottime opportunità con guadagni a doppia cifra. Quando si fugge da una parte è perchè c'è un opportunità , come diceva il famoso detto cinese: crisi uguale opportunità.
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